Adottare un approccio di stampo imprenditoriale si rivela utile sia per gestire al meglio la propria attività (razionalizzazione del tempo, delle risorse umane ed economiche), sia e soprattutto per svolgerla con maggiore soddisfazione, sia economica che professionale.
Ogni studio legale è di fatto un’impresa (anche le piccole realtà composte, ad esempio, da un avvocato coadiuvato da un collaboratore/segretaria) e, in conseguenza, chi desidera crescere, differenziarsi dai concorrenti e competere ad alto livello deve necessariamente utilizzare un approccio gestionale di stampo manageriale, in quanto elevate competenze tecnico professionali non garantiscono più un automatico successo.
Gestire lo studio con uno stile imprenditoriale, più organizzato ed efficiente, consentirebbe all’avvocato di potersi concentrare sulle questioni tecniche, sviluppare la clientela dello studio, approfondire questioni giuridiche, oltre a dedicarsi alla famiglia e alle proprie passioni personali.
In un’economia globalizzata e altamente tecnologica come quella attuale, risultano sempre più importanti quelle competenze in grado di agevolare l’adattamento alla continua evoluzione delle esigenze del mercato e alle sfide che esso pone alla professione legale.
Possiamo distinguere le competenze dell’avvocato imprenditore in due macro aree
La prima riguarda l’approccio imprenditoriale e comprende:
La seconda riguarda l’attività operativa, ovvero lo svolgimento di tutte le attività dello studio legale: sia quelle strettamente giuridiche, sia quelle organizzative e gestionali; e ricomprende:
In questo articolo ci occuperemo della prima area.
1 – Leadership
La prima caratteristica di grande importanza è il saper essere un leader. Si tratta di una delle capacità maggiormente richieste dal mercato del lavoro e consente di poter guidare il proprio studio verso la realizzazione dei nostri obiettivi.
In particolare, viene intesa non come l’essere semplicemente il capo che dirige le attività ma come il saper:
- Ispirare: essere in grado di ispirare il proprio team e i clienti, guidandoli lungo un percorso di miglioramento e al successo. Principale mezzo è l’esempio, che si fornisce ogni giorno con le proprie azioni.
- Guidare: Strumento estremamente prezioso ed efficace, l’esempio è in grado di mostrare i risultati ottenibili con le proprie metodologie a clienti e collaboratori, così da indurli a replicarli, sviluppare stima nei vostri confronti e ad affidarsi alle vostre competenze.
- Motivare: la capacità di saper motivare sé stessi e le persone che ci circondano. Ciò può essere fatto principalmente tramite la definizione di obiettivi raggiungibili (in caso contrario si genererebbe soltanto frustrazione), così da far emergere e mantenere alto il livello di motivazione.
2 – Capacità di visione
Si intende la capacità di saper definire la meta che noi stessi e la nostra attività debbiamo raggiungere e si compone di:
Immaginare: Si può dar corpo alla propria visione se si ha la capacità di immaginare l’obiettivo da perseguire, definendone i dettagli, percorso e modalità di conseguimento.
Prevedere: Saper leggere e interpretare i segnali del presente per riuscire a comprendere in anticipo i cambiamenti (come evolveranno le situazioni, le normative, la concorrenza, etc.) ed essere quindi in grado di cogliere le opportunità o approntare contromisure di prevenzione contro le minacce che si presenteranno.
Trasferire: Condividere e far comprendere la propria visione ai collaboratori, così da poter progettare e organizzare più efficacemente i passaggi necessari a tradurla in realtà.
3 – Pianificazione
Il tempo è senza alcun dubbio la risorsa più preziosa per un professionista, in quanto non potrà esserci restituito e deve quindi essere ottimizzato e utilizzato al meglio.
Un professionista vive abitualmente in un contesto ricco di scadenze e adempimenti da svolgere, correndo il rischio di dover lavorare costantemente per urgenze e sotto stress, che conduce a un inevitabile e drastico abbassamento di qualità della propria vita professionale e, in conseguenza, anche di quella personale/familiare.
- Obiettivi: Primo passo per non sprecare tempo ed energie è la definizione dei nostri obiettivi e la comprensione dei passaggi necessari a raggiungerli. Avere degli obiettivi finali stimolanti e realistici aiuterà anche dal punto di vista della motivazione, spronandoci ad attivarci per raggiungerli.
- Lavorare per priorità e non per emergenze: equivale a pianificare il lavoro, così da non ritrovarsi con l’acqua alla gola e poter concentrare le energie sulle attività più importanti. Altrimenti, il rischio è di lavorare sotto stress, commettendo più facilmente errori che potrebbero anche condurre alla perdita di un cliente importante. Fondamentale è individuare le priorità, cioè le attività più importanti che necessitano maggiormente della nostra attenzione (in quanto maggiormente delicate o redditizie).
- Scadenze: In genere, abbiamo la possibilità di conoscerle in anticipo e, pertanto, di potersi organizzare per gestire al meglio le tempistiche e aumentare la qualità del lavoro svolto.
Nel prossimo articolo (link parte 2), ci occuperemo delle competenze manageriali
Tutte le competenze in questione sono strettamente connesse alle aree fondamentali del modello organizzativo (o meglio: business model) di uno studio legale (di cui abbiamo parlato qui: link articolo modello organizzativo):
Ogni studio legale, in base al business model prescelto, “produce” ovvero eroga il proprio servizio legale (consulenze e assistenza legale).
Lo studio legale può conseguire risultati positivi proprio in virtù di come questa produzione viene organizzata, gestita, comunicata e finanziata.
